Prima di tutto, occorre un adulto che legga, con calma e attenzione, perchè questa è una storia COMPLESSA. Ci sono molti elementi ricchi di particolari e distrazioni. Talmente tanti che ci sfuggono i dettagli.
Al termine di questa storia, sarà interessante cercare di rispondere ad alcune domande.
ALCUNE DOMANDE....
Al termine di questa storia, sarà interessante cercare di rispondere ad alcune domande.
IL LINGUAGGIO DELLA VITA
SONO UNA PIANTA DI ROSMARINO E
SUL TERRAZZO DOVE ABITO VIVO FELICE E SERENA. SONO IN BUONA COMPAGNIA,
PERCHE’CON ME CI SONO TANTE ALTRE PIANTE E GLI AMICI FIORI. DURANTE IL GIORNO
STIAMO TRANQUILLAMENTE ADDORMENTATE, RISCALDANDOCI AI RAGGI DEL SOLE. E’ UNA
VERA PACCHIA SENTIRE QUEL BENEFICO CALORE CHE TI SCENDE FINO ALLE RADICI. ALLA
SERA POI, QUANDO SCENDE LA PENOMBRA, CHIACCHIERIAMO TRA NOI ANIMATAMENTE.
OGNUNO HA QUALCHE COSA DA RACCONTARE.
L’OLEANDRO ALLA MIA DESTRA, AD
ESEMPIO, HA VISSUTO UNA TERRIBILE AVVENTURA. NATO IN UNA CITTA’ DI MARE FU
TRASPORTATO SUL NOSTRO TERRAZZO NON APPENA FU CRESCIUTO ABBASTANZA. DURANTE IL
VIAGGIO PERO’ AVVENNE LA DISGRAZIA.
LA SUA CASA, UN BEL VASO DI
COCCIO ROSSO, SI RUPPE PER UN URTO E IL POVERETTO RIMASE CON LE RADICI NUDE.
INFATTI LA TERRA CHE RIEMPIVA IL VASO, LA SUA CASA E DOVE CONSERVAVA TUTTE LE
PROVVISTE PER NUTRIRSI SI ERA SPARPAGLIATA TUTT ’INTORNO.
DISPERATO GIACEVA ABBANDONATO SU
UN FIANCO E I SUOI FRATELLI CHE VIAGGIAVANO CON LUI, NON POTEVANO DARGLI AIUTO.
CHE VIAGGIO TERRIBILE FU QUELLO,
MI VENGONO I BRIVIDI A PENSARE CHE POSSA SUCCEDERE ANCHE A ME! COMUNQUE, PER TERMINARE, L’OLEANDRO DI
ORA IN ORA SENTIVA CHE LE FORZE LO ABBANDONAVANO, MENTRE UNA DEBOLEZZA INFINITA
SI IMPADRONIVA DI LUI. STAVA ORMAI ABBANDONANDO OGNI SPERANZA E RIVOLGEVA AI
FRATELLI UN ULTIMO ADDIO QUANDO, PER FORTUNA, ARRIVO’ A DESTINAZIONE, QUI SUL
NOSTRO TERRAZZO.
GLI FU ASSEGNATA UNA NUOVA CASA
CON NUOVE PROVVISTE E DOPO UNA BREVE CONVALESCENZA SI RIMISE DEL TUTTO. ORA E’
FELICE E QUELLA BRUTTA AVVENTURA E’ SOLO UN RICORDO. ANCHE L’ACERO, QUEL
BELL’ESEMPLARE SNELLO E ELEGANTE CHE STA CONVERSANDO CON LA ROSA, HA QUALCHE
COSA DA RACCONTARE. L’ALTRO MESE HA RISCHIATO DI RIMETTERCI LA PELLE. I PADRONI
DELLA CASA INFATTI SE NE ERANO ANDATI PER ALCUNI GIORNI E LO AVEVANO
DIMENTICATO IN PIENO SOLE.
ALL’ACERO PIACE IL SOLE MA NON
TROPPO, E’ UN TIPO UN PO’ DELICATINO. COMUNQUE, QUASI A FARLO APPOSTA, IN QUEI
GIORNI IL SOLE ERA STATO FORTISSIMO E LO AVEVA COLPITO DAL MATTINO ALLA SERA.
GIA’ AL SECONDO GIORNO SI
LAMENTAVA DI ESSERE RIMASTO SENZA UNA GOCCIA DI ACQUA IN CASA. AL TERZO GIORNO
NON SI RICONOSCEVA PIU’. APPASSIVA A VISTA D’OCCHIO, NON PARLAVA PIU’, LUI CHE
E’ COSI’ CIARLIERO E BRILLANTE, SE NE STAVA IMMOBILE CON UNA ESPRESSIONE FISSA,
SENZA SPERANZA. EH SI, SI ERA PRESO UNA BELLA INSOLAZIONE E SOLO L’INTERVENTO
DEI PADRONI LO HA SALVATO.
E’ PROPRIO UNA BELLA VITA LA
NOSTRA E , SE NON FOSSE PER IL GLICINE CHE SI LAMENTA CONTINUAMENTE CHE LE
FORMICHE GLI FANNO IL SOLLETICO, POSSO DIRE CHE SIAMO TUTTI ALLEGRI E
SIMPATICI. SOLO LA ROSA ALLE VOLTE BISTICCIA CON LE PETUNIE, MA SI TRATTA DI
PICCOLE LITI DI CONFINE.
LE PETUNIE CONTINUANO A
MOLTIPLICARSI E ALLE VOLTE VANNO A CURIOSARE IN CASA DELLA ROSA CHE E’ MOLTO
IRASCIBILE. E’ PER QUESTO CHE DA QUALCHE GIORNO NON SI PARLANO.
C’E’ ANCHE UNO STRANIERO FRA NOI.
E’ ARRIVATO DA POCO DAL LONTANO ORIENTE IN VISITA AL NOSTRO ACERO. DEV’ESSERE
UN LONTANO PARENTE ANCHE SE NON GLI ASSOMIGLIA MOLTO. E’ UN PO’ ISOLATO DA NOI
PERCHE’ STA IMPARANDO FATICOSAMENTE LA NOSTRA LINGUA.
I PRIMI GIORNI NON RIUSCIVAMO A
SCAMBIARE UNA PAROLA E LUI CI INVESTIVA CON UN TORRENTE DI MONOSILLABI
MISTERIOSI PER ORE ED ORE. ADESSO NON FA ALTRO CHE SALUTARE CONTINUAMENTE IL
NOSTRO ACERO CHIAMANDOLO CUGINO. MA L’ACERO NON SEMBRA DARGLI RETTA E CON GLI
ALTRI CONTINUA A VANTARE LE SUE ANTICHE ORIGINI E I SUOI QUARTI DI NOBILTA’
EUROPEA.
NON VUOLE AMMETTERE, LUI, COSI’
SNELLO ED ELEGANTE, DI ESSERE IMPARENTATO CON QUEL TAPPO, COME SDEGNOSAMENTE LO
CHIAMA. COMUNQUE PRIMA O POI DOVRANNO FARE AMICIZIA, PERCHE’ QUI SUL NOSTRO
TERRAZZO NON TOLLERIAMO INGIUSTIZIE, E I PRESUNTUOSI NON SONO BEN ACCETTI. A
QUESTO PROPOSITO MI RICORDO CHE UN ANNO FA CI CAPITO’ UN ASTRANA VICENDA. I
PADRONI DELLA CASA UN GIORNO PORTARONO SUL NOSTRO TERRAZZO UNA PIANTA MOLTO
ALTA, CON UN BEL VESTITO VERDE SCURO A BALZE. LE FOGLIOLINE CHE LA ADORNAVANO
ERANO COME TANTI SPILLI AGUZZI ED ERA SISTEMATA IN UNA BELLA CASA DI COCCIO, MOLTO SPAZIOSA. AVEVA UN’ARIA
MOLTO ARISTOCRATICA E NON BADAVA A NOI QUASI NON CI VEDESSE. QUELLA SUA ARIA
VANITOSA MI ROCORDAVA QUALCHE COSA. DOVE L’AVEVO VISTA? NON C’ERAVAMO CERTO
CONOSCIUTE IN UN VIVAIO PERCHE’ IO SONO NATA SUL TERRAZZO. NESSUNO DEGLI AMICI
ME NE AVEVA MAI PARLATO. ALLA FINE MI
RICORDAI. L’AVEVO VISTA NELLA CASA DEI PADRONI, L’INVERNO PRIMA. ATTRAVERSO I
VETRI DELLE FINISTER AVEVO NOTATO CHE
ERA POSTA NEL MEZZO DELLA STANZA ATTORNIATA DAGLI UMANI. ERA TUTTA
INGHIRLANDATA, PIENA DI PALLONCINI COLORATI, DI LUCI MERAVIGLIOSE. SULLA SUA
CIMA SPLENDEVA UNA STELLA CON UNA LUNGA CODA ARGENTEA E TUTTI SI DAVANO DA FARE
PER RENDERLA PIU’ BELLA.
CAPII ALLORA LA RAGIONE DELLA SUA
VANITA’. SI SENTIVA MOLTO IMPORTANTE, LEI CHE ERA STATA ADORNATA E
INGHIRLANDATA, E FORSE NON CI RITENEVA DEGNI DELLA SUA ATTENZIONE.
PROBABILMENTE PREFERIVA LA
COMPAGNIA DEGLI UMANI. PROVAI A PARLARE CON LEI, FACENDO LE PRESENTAZIONI. NON OTTENNI MAI RISPOSTA. L’AVVERTII ANCHE
CHE, DAGLI UOMINI, NON DOVEVA ASPETTARSI MOLTO E CHE FACILMENTE PASSANO DALLA
GHIRLANDA ALLA PATTUMIERA.
PAREVA NON COMPRENDERE LA NOSTRA
LINGUA. EBBI PERFINO IL SOSPETTO CHE POTESSE ESSERE STRANIERA COME L’AMICO
ACERO GIAPPONESE.
MA POI CI RIPENSAI. ANCHE SE
FOSSE STATA STRANIERA AVREBBE CERCATO DI FARSI CAPIRE IN QUALCHE MODO.. NO,
QUELLA ERA UNA STRANA CREATURA, DIVERSA DA TUTTI NOI. ME NE ACCORSI QUANDO I
PADRONI VENNERO A DARCI LA NOSTRA PROVVISTA QUOTIDIANA D’ACQUA. LEI NON LA
RICEVETTE MAI, EPPURE IL SUO MANTO COSI’ VERDE NON NE SOFFRI PER NIENTE. FORSE
ERA NATA IN UN PAESE ARIDO E SECCO E AVEVA IMPARATO A FARNE A MENO. CI
CONSULTAMMO ANCHE TRA DI NOI PER TROVARE UN SISTEMA PER FARLA PARLARE. MA TUTTO
FU INUTILE.
LE NOSTRA DOMANDE E LE OFFERTE DI AMIICIZIA NON EBBERO RISPOSTA.
PROSEGUI’ LA SUA VITA FATUA E
INUTILE SENZA PRONUNCIARE UNA SOLA PAROLA E SENZA DEGNARCI DELLA MINIMA
ATTENZIONE. PAREVA CHE LE UNICHE SUE COMPAGNE FOSSERO VANITA’ E PRESUNZIONE.
DECIDEMMO ALLORA DI IGNORARLA A NOSTRA VOLTA E NON CI CURAMMO PIU’ DI LEI.
UNA SERA, MENTRE SONNECCHIANDO
ASSAPORAVO GLI ULTIMI RAGGI DEL SOLE E ODORAVO DI ROSMARINO COME NON MAI,
ARRIVO’ UNO SBUFFO DELL’AMICO VENTO E PASSO’ RAPIDAMENTE SU DI ME
RINFRESCANDOMI. MA QUELLA PIANTA ALTERA
E RIGIDA COME SEMPRE, AL SOFFIO DEL VENTO VACILLO UNA, DUE, TRE VOLTE,
FINCHE’ CON UN GRAN TONFO, RUZZOLO’ A TERRA. IL VASO DI COCCIO, LA SUA BELLA
CASA, SI SPEZZO’ IN CENTO PEZZI E LEI POVERINA ERA FINITA.
RICHIAMATI DAL RUMORE IMPROVVISO
ACCORSERO I PADRONI DELLA CASA E SENZA INDUGIO RACCOLSERO QUEL CHE NE RESTAVA E LA PORTARONO VIA. MENTRE
INTRISTITO SEGUIVO L’OPERAZIONE MI ACCORSI CON STUPORE CHE LA NOSTRA INQUILINA
NON AVEVA LE RADICI. ERA DI PLASTICA. PER QUESTO NON SAPEVA PARLARE E NON CONOSCEVA IL LINGUAGGIO DELLE PIANTE.
La storia è corredata di una sola immagine che deve rimanere a disposizione del bambino/a per i dieci minuti relativi all'ascolto. Può essere riascoltata e al termine , l'adulto può porre alcune domande:
- secondo te, dove si svolge questa storia?
- chi parla e racconta gli eventi in questa storia?
- Ricordi i nomi di alcune piante che vivono sul terrazzo?
- Ricordi alcuni fatti che sono accaduti?
- Ricordi cosa accadde all'oleandro?
- Perchè l'Acero ha rischiato di seccare?
- Qual'è la pianta che si lamenta sempre e perchè?
- Con chi bisticcia la Rosa?
- Qual'è il nuovo arrivato sulla terrazza?
- Perchè non conosce il linguaggio delle piante?
Raccogliere le narrazioni del bambino /a in merito alla storia è importante.
Se il bambino o la bambina non comprende che la pianta in questione è un albero di Natale sintetico, allora riascoltare soffermandosi sui dettagli che dovranno essere rimarcati da un adulto.
La comprensione non è scontata. Spesso molte parole e immagini scorrono addosso ai bambini senza sedimentare in loro. Renderli consapevoli dei vissuti è una parte più complessa.
Buona lettura e Buon lavoro!